http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2007/01_Gennaio/05/aaltonen.shtmlAaltonen, da pippone a cervellone
Il finlandese ex Bologna, diventato famoso per un gol a Zenga con il Turun Malloseura, insegna all'Università di Turku e studia il futuro con Clinton
Mika Aaltonen, giocò soltanto 45' con il Bologna
Il gol che ti cambia la vita. Mika Aaltonen, finlandese, classe ’65, imbroccò il grande tiro nell’ottobre del 1987 a San Siro, contro l’Inter. Una papagna che annichilì Zenga. Era l’andata dei sedicesimi di coppa Uefa, Inter-Turun Palloseura 0-1 (si qualificò poi l’Inter, vincendo nel ritorno). Il Turun, da non confondersi col torrone, è squadra di Turku, città del Sud della Finlandia. L’altro club del posto si chiama Inter e forse, quella sera del 1987, Aaltonen pescò il jolly perché sentiva aria di derby.
45’ MINUTI IN TUTTO - Ernesto Pellegrini, presidente dell’Inter di Milano, decise che Aaltonen era un fenomeno e lo ingaggiò. Giovanni Trapattoni, l’allenatore, soppesò il finnico e ne consigliò il parcheggio altrove, al Bellinzona, Svizzera. Nell’estate del 1988 Aaltonen ripassò per Milano. Pochi giorni e via per la nuova destinazione, il Bologna di Gigi Maifredi, formazione emergente, con le bollicine, visto che il tecnico era un ex rappresentante di champagne. Aaltonen mise assieme la fantastica cifra di 45 minuti giocati in serie A. Tutti nel mese di ottobre, per giunta: il 16 in Bologna-Roma 0-1 (dal 77’ per Poli); il 23 in Como-Bologna 1-0 (dal ’73 per Stringara), il 30 in Atalanta-Bologna 2-0 (dal 75’ per Monza). Tre comparsate, pochi palloni toccati, tre sconfitte: come minimo, osservò qualcuno, ’sto scandinavo porta sfortuna. Così, un anno dopo il superenalotto di San Siro, si concluse la carriera italiana di Mika, che giocò in Germania (Hertha Berlino), Twente (Olanda) e Hapoel Bee’er Sheva (Israele), prima di chiudere in Finlandia.
IERI PIPPONE - Che il ragazzo fosse speciale lo si era capito nella notte di San Siro. "Mika è un giovane intelligente — spiegò Tomas Jansson, un giornalista finlandese, dopo l’1-0 all’Inter —: studia economia, legge Dostoevskij e ascolta Stravinskij". A Bologna, poi, lo sorpresero più volte alla facoltà di Economia e Commercio e restarono interdetti, in Italia i calciatori frequentano discoteche. Piedi storti e bella testa, al punto che qualche anno fa, in Emilia, si diffuse una leggenda metropolitana: "Lo sapete chi c’è dietro il boom della Nokia? Quel pippone di Aaltonen".
OGGI PROFESSORE - La storiella della Nokia era esagerata, ma qualcosa di vero conteneva. Oggi Mika Aaltonen è un professore dell’università di Turku e del dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki. Insegna economia, scruta il futuro, cerca di rispondere a domande tipo: "Entro il 2050 l’uomo riuscirà a sfruttare le risorse di altri pianeti?". Aaltonen ha un’infinità di cariche. Dirige il "Progetto Strax", dove si fa ricerca sui macro-flussi economici: dove stiamo andando? Di che cosa avremo bisogno? Come vivremo? E’ membro dell’"American Council for the United Nation’s University Millenium Project di Washington", è socio della "World Future Society" e fa parte dello "Speakers Forum", consesso in cui hanno facoltà di parlare un ex presidente e un ex segretario di Stato degli Usa, Bill Clinton e Madeleine Albright. L’Aaltonen calciatore era un cistone, l’Aaaltonen 2007 potrebbe concorrere per il premio Nobel. Il passato, però, brucia: "La mia carriera nel football - ha dichiarato Mika a un giornale finlandese - non è stata male". Vabbé, professore, il calcio è scienza opinabile...
Sebastiano Vernazza